Nel museo italiano oggi esistono nuove forme di interpretazione e di comunicazione del patrimonio che garantiscono la specificità del territorio o dell’edificio storico. Un’analisi della relazione tra territorio e museo è d’obbligo per capire le dinamiche odierne esistenti all’interno del museo stesso.

Nell’articolo pubblicato su Nuove Alleanze, Roberta Piccinelli, docente di Museologia nella Università degli Studi di Teramo e al DECA Master, analizza l’evoluzione del rapporto tra museo e territorio, iniziato negli anni settanta quando a Brera viene organizzata una mostra intitolata “Processo per il museo”. La mostra aveva lo scopo di portare all’attenzione del pubblico proposte concrete per un uso realmente sociale del museo e per sottolineare il legame del museo con il territorio.

Questo rapporto viene ribadito e rafforzato negli anni ottanta, per poi svilupparsi e consolidarsi negli anni novanta, quando “risulta sempre più determinante l’intreccio tra valore culturali, storiche e di identità del patrimonio archeologico e la sua valenza di risorsa economica”. La contrazione della spesa statale, inoltre, determina il bisogno di discutere sull’importanza di un’innovazione della gestione del museo, aprendo ai privati e decentrando la titolarità delle funzioni amministrative.

Roberta Piccinelli spiega che, anche per l’esistenza di uno “sviluppo sostenibile”, l’importanza del territorio come complesso di “risorse produttive” ambientali e culturali causava un aumento della considerazione del patrimonio culturale come fattore di ricchezza non solo rispetto al turismo, ma anche per la qualità distintiva e per la competizione di mercato dei prodotti industriali e artigianali. Poteri pubblici e imprese private maturano un interesse per la valorizzazione dei beni culturali distintivi delle diverse aree. Allo stesso modo, si apre un’accesa competizione di marketing territoriale fra le diverse località nell’intento di incentivare i flussi turistici, attrarre stakeholders e investimenti e promuovere i prodotti locali.

Numerose le leggi, le norme attuative e le iniziative relative al futuro dei musei: discussa e allo stesso tempo molto importante fu la legge n. 589 del 1997 che affermò la sussidiarietà verticale e orizzontale e previde il trasferimento agli enti territoriali della gestione dei musei statali. Ma ci furono anche raccomandazioni da parte dell’UNESCO, furono nominate commissioni regionali e ministeriali e gli argomenti sono stati trattati in più di una conferenza, come la 24° Conferenza Generale di ICOM Milano del 3-9 luglio 2016, le cui tappe preparatorie intermedie si sono tenute a Nuoro (30 settembre 2013) e a Siena (7 luglio 2014).

L’articolo integrale di Roberta Piccinelli, contenuto nel volume “Nuove Alleanze: diritto ed economia per la cultura e l’arte”, è consultabile a questo link.

Fonte: DECA-ZINE, il magazine di Diritto, Economia e Cultura delle Arti e dei Beni Culturali del DECA Master.

 

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