Musei e Social Media: Comunicare e Coinvolgere nell’Era del Web 2.0. Articolo di Alessandro Isaia da Nuove Alleanze

Musei e Social Media: Comunicare e Coinvolgere nell’Era del Web 2.0. Articolo di Alessandro Isaia da Nuove Alleanze

Nell’ultimo volume “Nuove Alleanze“, supplemento alla rivista “Arte e Critica“, Alessandro Isaia – docente DECA Master – tratta in maniera chiara e semplice il tema della comunicazione museale nell’era di Internet. Nel suo articolo dal titolo “Musei e social media: comunicare e coinvolgere nell’era del web 2.0. Le recenti esperienze della Fondazione Torino Musei”, si focalizza su quanto l’avvento dei social network si inserisca in un’era in cui i beni culturali, e i musei in particolare, stanno cercando di trovare delle soluzioni che possano aiutarli a incrementare pubblico e entrate, con operazioni di marketing fino a poco tempo fa inimmaginabili.

In questo contesto, la Fondazione Torino Musei, di cui Alessandro Isaia cura proprio la comunicazione e le strategie di marketing, promuove e valorizza il patrimonio museale utilizzando il web sia come mezzo di promozione, che come canale per consolidare e ampliare il rapporto con il pubblico.

Fin dalla nascita della Fondazione, i musei civici si dotarono di propri siti web. Nel 2004 si fece un ulteriore passo avanti grazie alla realizzazione del sito di Palazzo Madama di Torino tramite il quale si riuscì a creare un filo diretto con il pubblico. E ancora, nel 2008 fu aperto il MAO – Museo d’Arte Orientale, per il quale si sperimentò l’utilizzo dei social network, aprendo un profilo su Facebook e un canale Youtube, fondamentale per comunicare in versione video anticipazioni sulle collezioni, aggiornamento degli allestimenti, interviste.

In breve tempo ci fu un’impennata di visite al sito web del museo e l’opinione generale fu positiva. Fu questa esperienza a far “riflettere sulle opportunità che il web 2.0 offriva” – spiega Alessandro Isaia. “Nell’arco di poche settimane, si aprirono profili sui social network anche per gli altri musei della Fondazione (Palazzo Madama, il GAM, il Borgo Medievale)”.

Nel 2011, dopo aver analizzato le migliori esperienze a livello internazionale, si decise, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che ha visto Palazzo Madama protagonista, di utilizzare Facebook, Twitter, Youtube e Foursquare per “avvicinare il maggior numero possibile di persone ad un argomento, la storia dell’unità nazionale, che probabilmente avrebbe escluso alcune fasce di pubblico, soprattutto giovane”. Alla fine dell’esperienza è stato possibile riscontrare un incremento di pubblico, anche giovane.

Da queste considerazioni, è facile arrivare a un punto fermo e importante: la nascita (e consolidamento) di una nuova forma di interazione tra pubblico e museo. I social network “stanno contribuendo a raggiungere sempre più quel concetto di “museo partecipato” cui la storia della museologia moderna ha dedicato notevoli sforzi”. Tutto questo, conclude Alessandro Isaia, “va ben oltre gli aspetti di marketing e comunicazione museale”, inserendosi “in un più generale ripensamento della funzione stessa dei musei che sta caratterizzando l’epoca attuale”.

Seguite questo link per leggere l’articolo integrale di Alessandro Isaia su Nuove Alleanze.

Fonte: DECA-ZINE, il magazine di Diritto, Economia e Cultura delle Arti e dei Beni Culturali del DECA Master.

 

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Terre Civiche: Ambiente, Comunità, Coesione Sociale e Sviluppo Territoriale

Terre Civiche: Ambiente, Comunità, Coesione Sociale e Sviluppo Territoriale

Il grande dibattito sui beni comuni, che sottraendosi alla distinzione tra beni pubblici e beni privati appartengono ad una comunità diffusa, dimostra come esista un’altra proprietà rispetto a quella classica, espressione tipica del pensiero liberale e come questa discussione meriti di essere arricchita dall’esperienza maturata dalla storia millenaria degli assetti tradizionalmente definiti come usi civici.

La persistenza degli assetti proprietari collettivi rende evidente come la loro evoluzione storica sia stata in grado di elaborare una disciplina che ha contribuito alla tutela del paesaggio ed alla protezione di vaste aree dal punto di vista ambientale. La riflessione sugli assetti fondiari collettivi e sul loro regime caratteristico, nel quale la proprietà dei beni che compete alla comunità di abitanti del luogo, è scissa dalla loro amministrazione di cui è titolare l’ente esponenziale della collettività, offrono un valido contributo alla definizione di una possibile disciplina dei beni comuni.

Le proprietà collettive e i diritti collettivi derivanti manifestano infatti una prevalenza della solidarietà comune sull’individualismo del singolo e presentano un valore d’uso con un rilievo maggiore rispetto al loro valore di scambio. Permettono inoltre di operare una valutazione sui poteri conferiti dall’ordinamento agli enti esponenziali della collettività per assicurare una proficua relazione tra popolazione e spazio insediativo. In tal senso, è possibile condurre un interessante approfondimento orientato secondo un’ottica di coesione sociale e di sviluppo territoriale.

Il Centro Studi della Sardegna sulle Terre Civiche, istituito nel 2014 dal Dipartimento di Agraria dell’Ateneo e con sede a Nuoro, organizza 2 giorni di Seminario sul tema. Le Terre Civiche costituiscono un patrimonio di circa 300 mila ettari in Sardegna, e di alcuni milioni di ettari su scala nazionale. Le caratteristiche contenute nel titolo del seminario verranno approfonditi sotto i due angoli visuali: giuridico e socio-economico. Ai contributi di natura scientifica vengono inoltre associati quelli di carattere operativo. L’attenzione verso questi ampi territori è importante al fine di proporre opportunità di sviluppo economico-sociale.

Al seminario parteciperà il Prof. Domenico D’Orsogna – Ordinario di Diritto Amministrativo nell’Università di Sassari e Direttore Scientifico del DECA Master – ed altri esperti di economia, del settore e di amministratori, incluso il Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica, Prof. Paolo Grossi.

Ecco l’invito e il programma completo delle due giornate.

Fonte: DECA-ZINE, il magazine di Diritto, Economia e Cultura delle Arti e dei Beni Culturali del DECA Master.

 

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